Filtrare l’acqua usando un assorbente femminile
Gli assorbenti interni usati dalle donne sono un utile strumento nei kit di sopravvivenza. Contrariamente a quello che molti pensano non sono affatto idonei a fermare le emorragia, come riportato dal Dottor Mike Shertz nel suo articolo “Heavy flow is not massive hemorrhage: Tampons don’t belong in IFAKs“.
Gli assorbenti interni sono ad esempio ottime esche per accendere il fuoco essendo realizzati con cotone compresso che si infiamma facilmente anche con una sola scintalla di ferro rod.
Nei giorni scorsi ho provato ad usare l’assorbente interno come filtro per l’acqua. Il procedimento è molto semplice, è sufficiente:
- tagliare una bottiglia di plastica, di cui useremo la parte superiore;
- aprire ed allargare l’assorbente;
- inserire l’assorbente nell’imboccatura della bottiglia;
- rovesciare nella bottiglia di palstica capovolta l’acqua sporca.
E’ necessario prestare attenzione al fatto che l’assorbente interno, per quanto allargato, non è sufficientemente “corposo” per ostruire l’imboccatura della bottiglia, lascierebbe quindi trafilare l’acqua sporca dalle fessure che si creerebbero tra il cotono e la bottiglia. E’ dunque necessario avvolgerlo su se stesso ed inserirlo a forza nell’imboccatura/collo della bottiglia in modo da ostruirlo. Così facendo l’acqua non trafilerà, ma filtrerà attraverso il cotone del tampone lasciando le particelle in sospensione, lo sporco, al di sopra di esso.
E’ opportino osservare che l’acqua che si raccoglierà nel recipiente sottostante, per quanto più limpida, molto più limpida, non dovrà comunque essere considerata potabile, ma dovrà essere sottoposta a bollitura o purificata attraverso l’utilizzo di additivi chimici.


