Giacca (SAS) Smoke Combat, surplus British Army

Giacca (SAS) Smoke Combat, surplus British Army

Lo scorso anno ho acquistato una giacca di surplus dell’esercito britannico, la Smoke (giacca/camiciotto) Combat, da alcune parti chiamata Smoke CS95, altrove chiamata SAS Smoke Jacket.

Si tratta di una giacca da campo di vecchia concezione realizzata negli anni 80 in cotono e poliestere, nelle percentuali del 50 e 50, in colorazione DPM. Non siamo quindi di fronte a materiali di nuova/recente generazione, traspitranti e ad asciugatura veloce, ma ad prodotto che quando si bagna… si sente ed impiega molto ad asciugare!

Proprio per le motivazioni di cui sopra non è un capo che userei per attività che richiedano sforzi intensi e, consegunetemente, una notevole sudorazione.

Tuttavia la giacca è estremamente robusta e ben si adatta ad attività più statiche che possano essere condotto magari vicino al fuoco da campo, dove una giacca in Gore-tex o similari potrebbero rischiare di danneggiarsi con le faville del fuoco, quindi bushcraft e survival. Il robusto tessuto, oltre ad essere wind-proof e impermeabile se spalmato di cera, non teme rami e spine e permette di muoversi in sicurezza nel bosco o tra i rovi.

Vediamo ora come è strutturata la giacca:

Il cappuccio è estremamente ampio e coprente, un filo metallico che corre lungo il bordo consente di sagomarlo al meglio per aumentare la protezione del volto.

Nella parte alta del petto sono presenti 4 tasche, due con bottoni di generose dimensioni ben gestibili anche con i guanti, due con zip al di sotto delle prime. In vita abbiamo una coulisse, con lacci interni che si stringono sui fianchi, che permette di avere un taglio più aderente.

Inferiormente sono presenti altre due tasche con bottone ed una ulteriore coulisse con elastico che permette di stringere il bordo inferiore della giacca sulle gambe o di tenerla arrotolata in vita.

La chiusura è garantita da una robusta cerniera protetta da un flap con velcro.

La maniche sono chiuse sui polsi da ampi velcri e sulla spalla sinistra è presente una piccola tasca.

Le tasche, ad eccezione di quella sul braccio sinistro, sono tutte estremamente ampie! Si dice che il personale del famigerato SAS (Special Air Service) portasse in esse il kit di sopravvivenza, in modo da poter fuggire e sopravvivere anche nel caso dovesse liberarsi di zaino e buffetteria.

Manca qualcosa? Non sono presenti zip sotto le ascelle che permettano di aumentare la ventilazione ed è assente il tascone posteriore che si trova invece in alcuni modelli commerciali.

In Italia la giacca è disponibile su diversi siti di surplus, la trovate ad esempio su ItaliaMilitare e Militaria (sottolineo che la recensione non è sponsorizzata). Il capo da me acquistato al costo di 45 € è arrivato in buone condizioni, con un solo difetto sugli ultimi dentini della cerniera che non permetteva di chiuderla fin sotto al collo.

Conclusioni:

A mio avviso non è un capo con cui fare trekking, lunghi spostamenti, ecc.. pena bagnarlo di sudore e avere poi la sgradevole sensazione di umido addosso, tuttavia la sua robustezza la rende una buona scelta per lavorare nel bosco, senza paura si possa strappare con rovi e rami o che si possa bruciare/bucare scaldandosi intorno al fuoco da campo. Ricordate che pur tenendo l’aria (wind-proof) non è impermeabile.

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