
Finlandia: UKK Reitti, da Ruka a Posio – parte 3
Il presente articolo e quelli ad esso collegati che descrivono i vari tratti del percorso sono la trasposizione di quanto pubblicavo sul mio sito dedicato all’escursionismo ad inizio degli anni 2000.
In questo tratto appare evidente che l’UKK-Reitti è in alcune zone solo un idea sulla carta. Partendo da Ruka con l’intenzione di raggiungere il Parco di Riisitunturi, ci si imbatte nell’imbarazzante problema di non riuscire ad individuare sul terreno il sentiero che invece la carta riporta. Teoricamente poco fuori Ruka, il sentiero dovrebbe attraversare la rotabile 950, passando a Ovest di questa, dirigersi alla stretta striscia di terra che separa due laghi, il Ala-Kitka e il Yli-Kitka. Oltrepassatola il sentiero dovrebbe piegare verso Nord-Ovest, raggiungendo il lago Rintanarvi, quindi piegando a Sud-Ovest entrare nel Riisitunturi Kansallispuisto.

Testardamente ho provato più volte a scostarmi dalle rotabili per cercare il cammino con la marcatura color arancio dell’UKK-Reitti, ma senza alcun successo. Solo in località Jokela, nei pressi di un edificio, che ho pensato potesse essere una scuola, ho creduto di individuare un tracciato, ma in breve mi sono ricreduto. La già citata carta topografica “KUUSAMO- 1:100.000” copre la zona in questione, fino ai bordi occidentali del Parco di Riisitunturi, in base ad essa lasciando la rotabile 9471 in località Kankaala ed imboccando un piccolo tracciato, avrei incrociato nuovamente il sentiero prima di raggiungere le rive del Rintajarvi.
Dopo una giornata di duro cammino, prevalentemente su asfalto e strade di dura terra battuta, mi si prospettava una cocente delusione: tutto ciò che trovai sulle coste del lago fu una serie di bei cottage privati, ma nulla che indicasse l’esistenza di un sentiero.

Non mi rassegnai. La carta indicava che un ruscello si immetteva nel lago proveniente da Ovest, li avrei dovuto trovare una lavuu, o quanto meno un’area per la tenda.
Marciando sulla riva ciottolosa, potevo scorgere nelle zone sabbiose abbondanti tracce di renne. L’area dove il ruscello si immetteva nel lago era paludoso ed umida, di una laavu neanche l’ombra.
Testardamente mi inerpicai su un piccolo rilievo e qui finalmente trovai il tanto agognato segno arancio. Doveva essere passato parecchio tempo da quando quelle mani di colore erano state posate sulla corteccia degli alberi, questi ormai erano cresciuti, la corteccia si era rotta, sbriciolata e del segnavia si vedeva ben poco. In terra nulla, neanche una pista di animali che seguisse la direzione di mio interesse, le fronde degli alberi formavano, poi, una barriera quasi inestricabile.

Con gli occhi aguzzi seguii per pochi metri le macchie di colore ed infine, su per il rilievo, lontano dall’acqua del lago, trovai una malconcia laavu, infestata dalle ultime zanzare. Rassegnato decisi che non avrei raggiunto il parco di Riisintunturi per quella ostica ( non tanto per l’orientamento, quanto per il terreno ) via. L’indomani sarei tornato sulla rotabile 9471 e avrei raggiunto Tolva, un chilometro ad Ovest della quale, dalla stessa rotabile si staccava il sentiero che mi avrebbe portato a Riisturturi.
Il Parco di Riisitunturi ha richiesto due giorni per essere attraversato, partendo da Tolva e giungendo a Posio. Incamminandosi dal villaggio sulla riva del Yli-Kitka lungo la rotabile 9471 in direzione Sud-Ovest, si giunge in breve ad un parcheggio, sulla destra, da cui seguendo il facile sentiero ben indicato si arriva in circa due ore di cammino all’autiotupa di Riisi, sulle pendici settentrionali del Riisitunturi.

Il breve tragitto permette di sfruttare le ore pomeridiane per piacevoli passeggiate senza zaino sulle spalle. Dai rilievi del parco lo sguardo spazia, se il tempo lo permette, sul vasto comprensorio di laghi.

L’autunno avanzato (02.10.2000) aveva ormai privato le betulle di tutte le foglie gialle, il tronco era spesso coperto a tal punto da muschi e licheni da rendere difficile scoprire qualche centimetro di corteccia bianca. Il parco presentava quindi i colori prevalentemente scuri delle conifere. E’ comunque curioso l’incontro con una ampio lariceto, l’unico incontrato, i cui elementi presentavano i rami tutti coperti di aghi ormai secchi e prossimi a cadere.



Nonostante la stagione fosse ormai inoltrata le temperature si mantennero miti, quello stesso pomeriggio, alle 16.00, il termometro dell’autiotupa di Riisi indicava 9°C. Il giorno successivo ( 03.10.00) alle 08.20 mi sarei rimesso in marcia senza vedere a più di cinquanta metri.

Le pendici di Riisitunturi erano immerse nelle nuvole. Nonostante ciò la temperatura di 7°C alla partenza si sarebbe alzata fino a circa quindici gradi durante la giornata di marcia. Alle 17.00 sul termometro del bivacco di Karitunturi lessi una temperatura di 11°C.
La notevole umidità dell’aria copriva con una patina scivolosa ogni cosa si incontrasse sul terreno, passerelle, pietre, radici, tronchi da scavalcare. L’autiotupa di Karirunturi si erige solitaria sulla parte più alta e battuta dal vento del tunturi, intorno solo rade e contorte betulle. All’accogliente bivacco manca solo una fonte d’acqua. Non mi servi a molto scendere all’autotiupa di Iso, poco più in basso, qui era l’inverso, c’era il ruscello, ma il bivacco non era aperto, la porta che dava sull’anticamera attraverso la quale si accedeva sia all’autiotupa che alla varaustupa era chiusa da un grosso lucchetto. Così, riempiti thermos e borraccia di acqua me ne tornai sui miei passi e dormii a Karitunturi.
Da qui il sentiero si snoda facile fino ad una strada asfaltata, sulla destra si può prendere un’ampia pista sabbiosa, probabilmente usata in inverno per lo sci di fondo, che in breve porta ad incrociare la rotabile 947 all’altezza del grazioso centro informazioni poco a Nord di Posio-Ahola.
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